Non esiste un sistema all’interno del nostro corpo in cui l’acqua non intervenga: viene continuamente persa e consumata.
Per questo va altrettanto frequentemente reintegrata dall’esterno.

Bere acqua è importantissimo. Bisognerebbe arrivare almeno ad 1,5 litri di acqua al giorno, secondo il consiglio di molti medici. Ma perché è così essenziale?

Acqua nel nostro corpo

Il principale componente del nostro corpo è l’acqua. Alla nascita costituisce il 75% circa del peso corporeo, il 55-60% in età adulta, per poi ridursi nell’anziano. Varia inoltre a seconda del sesso e del peso corporeo. Nello specifico, il 75% dei muscoli e degli organi interni, il 10% del tessuto adiposo e il 30% dello scheletro sono formati d’acqua. Più della metà dell’acqua totale del corpo si trova nelle cellule, una piccola percentuale nel plasma e nella linfa, e circa un quarto negli spazi tra le cellule (acqua extracellulare).

L’acqua ha numerose e insostituibili funzioni: permette il trasporto, la digestione, l’assorbimento e l’utilizzazione dei nutrienti; favorisce il transito intestinale; partecipa in molte reazioni metaboliche e permette al corpo di eliminarne, tramite l’urina, le scorie prodotte. Partecipa alla regolazione della temperaura corporea e della concentrazione dei sali minerali tramite la sudorazione; lubrifica e protegge gli organi interni, oltre a fare da ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti; mantiene l’elasticità di pelle e mucose.

L’acqua da integrare

L’acqua è di vitale importanza e per proteggere il nostro stato di salute è necessario mantenere un corretto “bilancio idrico”. Senza cibo, grazie alle riserve, potremmo sopravvivere qualche settimana, ma senz’acqua pochissimi giorni. Deve essere introdotta dall’esterno, tramite bevande e alimenti. Viene continuamente persa e consumata, dunque va spesso reintegrata. La quantità di acqua da ingerire è regolata dalla sete, il cui centro si trova nel cervello. È un meccanismo molto complesso, ma ha un tempo di risposta ritardato. Spesso interviene quando c’è già una carenza di acqua. Spesso non è un indicatore affidabile, soprattutto nelle persone anziane. Perdiamo acqua attraverso urine, feci, sudorazione e respirazione. In condizioni normali, un adulto medio ne perde almeno 2 litri al giorno.

Con la sete, il corpo ci esprime un bisogno specifico per l’acqua e non per altre bevande, che in apparenza sembrano soddisfarlo, ma intanto apportano anche zuccheri o alcol. L’acqua non ha calorie, si può bere in qualunque momento, sia durante che fuori dai pasti, naturale o gassata. È una falsa credenza che gassata faccia male. Solo in alcuni casi potrebbe dare un leggero fastidio a chi ha già disturbi gastrici e/o intestinali. La variazione del peso corporeo a breve termine è dovuta ad una maggiore perdita o ritenzione d’acqua, quindi è fisiologica e momentanea. È assolutamente inutile limitare l’acqua per contenere il peso, oltre ad essere dannoso. È altrettanto sbagliato evitare di bere per il timore di sudare in eccesso, in quanto sudare è essenziale per la regolazione della temperatura corporea.

I LARN, Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana, IV Revisione, indicano l’assunzione adeguata di acqua per fasce d’età e sesso (vedi schema nella colonna a destra).

I fabbisogni d’acqua possono aumentare in caso di: esposizioni ad alte temperature, sforzo o attività fisica intensa e prolungata, gravidanza e allattamento, o in condizioni patologiche come stati febbrili o diarrea.

La disidratazione

La secchezza della bocca è il primo sintomo. Uno stato persistente di disidratazione comporta anche secchezza di pelle e mucose, affaticamento, mal di testa, crampi, debolezza, fino a vertigini, nausea, vomito, tachicardia, diminuita attenzione e concentrazione, o perdita di conoscenza e rischio di coma, nei casi più gravi. La disidratazione può aumentare anche il rischio di calcoli renali.

Bottiglia o rubinetto?

Sia l’acqua in bottiglia che del rubinetto sono sicure e controllate. Le acque minerali naturali prelevate alla sorgente sono riconosciute dal Ministero della Salute. Devono rispettare determinate caratteristiche igieniche, chimiche, fisiche e microbiologiche, oltre che presentare proprietà favorevoli alla salute. Anche per l’acqua potabile del rubinetto, è previsto il rispetto di requisiti di salubrità e qualità per essere idonea al consumo umano. I controlli sui sistemi idrici prevedono monitoraggi sistematici e capillari. La sua composizione può influenzare il sapore, ma ciò non significa che sia meno controllata o la qualità peggiore.

Fonte “L’ingrediente protagonista / Le Linee Guida dell’INRAN 5″ di Miriam Cornicelli

La società Tecnofonte monitora continuamente la qualità di acqua potabile, che fluisce negli impianti Casa dell’Acqua. Sul sito vengono continuamente aggiornate le analisi effettuate sui campioni di acqua locale prelevata in ogni comune in cui sono presenti i distributori di acqua alla spina.